venerdì 22 settembre 2017

Biblioteca, qualche proposta oltre le chiacchiere (?)

Premetto: non sono mi tato un assiduo frequentatore dei banchi di Corso Vittorio Emanuele, ma sono stato spettatore dei disagi che sono stati manifestati di volta in volta. Non parlerò di questioni quali wi-fi e self service perchè immagino che problematiche del genere non sono secondarie a quella degli orari di apertura, se non altro per la loro facile risoluzione.



Credo di aver perso il conto degli anni passati fra le polemiche dedicate alla biblioteca comunale di Castellammare di Stabia. Ricordo di quando qualche anno fa venne installato, in polemica con l'allora sindaco Bobbio, uno striscione che recava la scritta "biblioteca obBrOBBrIOsa", fuori dai cancelli dell'edificio. Ai tempi la protesta era capeggiata principalmente dai giovani di centro-sinistra, mentre oggi i nuovi paladini sono i 5 Stelle. La differenza? La situazione nel frattempo è solo peggiorta, specialmente per quanto riguarda gli orari di apertura.  
Alcuni mesi fa, il Forum dei Giovani propose di portare l'orario di chiusura alle ore 20.00 ma, grottescmente e ironicamente, l'orario è finito per restringersi alle 17.15. 

Purtroppo è difficile riuscire a rendere un servizio migliore se in esso serpeggia la dipendite pubblica, quella terribile malattia che su tutto il territorio italiano fa crescere come funghi permessi basati sulla legge 104, certificati di inabilità al lavoro e sintomi simili...

Riuscite a immaginate cosa succederebbe se domani in Comune venisse diramato un ordine col quale si stabilisce una turnazione dei dipendenti fino alle 20.00? Scenderebbe l'inferno in terra. Già immagino i vertici nazionali delle sigle sindacali venire in pompa magna in città per difendere, alla testa di un corteo, i diritti dei lavoratori vessati da una simile ordinanza, specialmente di quelli distrutti dalle emorroidi per il troppo tempo passato a scaldare una sedia.

Detto ciò, scordiamoci che la soluzione possa passare per una redistribuzione dei turni. La dipendite pubblica è un ostacolo troppo insormontabile.

La soluzione va trovata altrove e ci sarebbero alcune opzioni di breve o medio periodo che, combinate fra loro, potrebbero almeno allungare i tempi di apertura della bibliotecain maniera abbastanza stabile.

1) Fondi FSE per i disoccupati. Periodicmente, sono pubblicati dei bandi dalla Regione Campania per l'impiego dei disoccupati nelle pubbliche amministrazioni. Sono bandi che finanziano misure di circa 6 mesi e al loro interno spesso sono esplicitamente previsti servizi di biblioteca. A giugno inviai all'assessorato di riferimento un bando  per fare in modo che tale misura fosse impiegata proprio a favore della biblioteca. Proposta inascoltata. Prometto che la prossim volta farò il bravo e darò notizia del bando su tutti i giornali, così almeno chi di dovere sarà costretto ad ascoltare. 

2) Tirocini universitari. Il Forum dei Giovani di Santa Maria la Carità ha sviluppato questa buona pratica per garantire l'apertura della biblioteca sammaritana. Potremmo sforzarci di fare altrettanto per la nostra?

3) Garanzia Giovani. In passato il Comune aveva portato avanti con un certo successo una serie di tirocini retribuiti. Potrebbe essere il caso di rirepndere quella buona pratica ed impiegarla anche per la biblioteca, dando così la possibilità a qualche giovane di guadagnare qualcosa e agli studenti di rimanere fino a tardi. 

Insomma, qualche possibilità per allungare almeno l'orario di apertura c'è. Di sicuro c'è bisogno di qualcuno in Comune, possibilmente non affetto da dipendite pubblica, che rinnovi costantemente le misure atte a mantenere aperta la biblioteca più a lungo. Quanto meno, gli stessi paladini della biblioteca potrebbero di volta in volta ricordare a chi di dovere di mettere in pratica tali misure. Se si lotta con delle soluzioni, è più facile vincere