lunedì 27 gennaio 2014

La giornata della NONmemoria.

Oggi è il 27 gennaio e il mio pensiero va a quei sei milioni di martiri che ci guardano da lassù. Tuttavia non penso alla cruenza della tragedia da cui hanno trovato la pace da 69 anni. Penso piuttosto a come giudicherebbero la Giornata della Memoria...e non credo che il giudizio si positivo. 
Ogni 27 gennaio quei 6 milioni di ebrei sono l'oggetto di una magnifica orgia di retorica che è capace di far diventare il Giorno della Memoria il giorno dell'oblio più totale. Francamente, il messaggio che io vedo passare è quello per cui il male sia nato e morto ad Auschwitz. Sembra quasi che gli ebrei e le altre vittime dei campi di concentramento siano state le uniche vittime di un genocidio nella storia, ma purtroppo non è così e non credo neanche che a loro piacerebbe ciò che il 27 gennaio è diventato: uno specchietto per le allodole che nasconde tanti, troppi altri morti che nel tempo sono stati vittime della (lucida) follia umana. 
Col mio blog spero di accendere una piccola candela per gli altri.

Quest'anno sono passati 99 anni dal genocidio degli armeni (1.200.000 morti) 




Vorrei ricordare poi i quasi due milioni di cambogiani che furono sterminati fra il 1975 e il 1979 dal loro stesso governo. (Il documentario è lungo e ne posto solo la prima parte)






Vorrei poi ricordare il milione di tutsi massacrati nel 1994 in Ruanda a colpi di machete.


 


 Vorrei raccontare delle vittime dei gulag russi (un milione).

         

Vorrei accendere una candela per i 400000 martiri del genocidio del Darfur.



Infine, vorrei far notare come i genocidi non debbano contare per forza centinaia di migliaia di morti: i genocidi possono riguardare anche poche centiaia o migliaia di persone, se lo scopo è quello di distruggere sistematicamente un gruppo che ha idee, religione, opinione o condizione diversa ed inaccettabile dal proprio carnefice. E' il caso del Guatemala, di cui posso solo segnalare un articolo.

 http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2013/05/16/news/guatemala-58926315/

Spero che col tempo il 27 gennaio diventi un giorno per ricordare tutti i genocidi che la storia dell'uomo ha vissuto e che quegli slogan del genere "ricordare affinchè non capiti mai più"  abbiano veramente senso perchè per ora, diciamocelo, portano un messaggio nascosto del genere "ora non sta capitando". 
Sono consapevole che comunque non ho parlato di tanti altri genocidi di cui forse neanche io conosco l'esistenza e forse questa potrebbe essere una buona occasione per poterne elencare di altri fra i commenti, qualora ce ne dovessero essere stati altri.



domenica 12 gennaio 2014

Il genio

Che strano: proprio mentre ne stavo studiando la storia politica e militare, Ariel Sharon è morto. Scherzi e scaramanzia a parte, è spirato un uomo verso il quale essere faziosi, sia nel bene che nel male, è fin troppo facile.
E' facile considerarlo un eroe per i filoisraeliani ed un assassino per i filopalestinesi ed è difficile considerarlo per la sua storia, negli aspetti negativi e positivi.
Senza dubbio è stato uno dei più grandi strateghi politici e militari che il mondo abbia conosciuto nel secondo dopoguerra: nuove strategie di combattimento sia contro gli eserciti regolari, sia contro la guerriglia palestinese (le sue tattiche sono in buona parte entrate nei manuali degli eserciti di tutto l'Occidente); utilizzo della guerra permettere in difficoltà i propri superiori politici e militari; astuzia nel sapere comandare senza essere mai nel grado più alto della gerarchia e capacità di rendere il popolo una sorta di esercito, non tanto alla maniera nazista, quanto alla maniera dell'Impero Romano.
Come lo si voglia giudicare dal punto i vista etico è una questione che riguarda la sensibilità di ciascuno, ma intanto nello scenario della guerra arabo-israeliana lui altro non fece che l'interesse del proprio stato e fece geopolitica con i principi di continuo scacco verso il nemico, come un po' chiunque avrebbe fatto.
Per avere un quadro chiaro di chi fosse, lascio il link di un'intervista del 1982 (guerra di Israele contro i palestinesi che si erano posizionati in Libano) di Oriana Fallaci, la quale in quel momento aveva posizioni molto critiche sia verso lui che verso Arafat.

http://www.oriana-fallaci.com/sharon/intervista.html