domenica 11 settembre 2016

Purtroppo i 2000 ne sanno fin troppo.

Io ancora non avevo compiuto 10 anni. In Italia era pomeriggio e io stavo facendo merenda. Di lì a poco sarebbe iniziata una nuova puntata dei Digimon, ma improvvisamente tutte le reti (eccetto Rai3, la quale continuava a trasmettere un documentario) iniziarono a mostrare le stesse immagini di due grattacieli in fiamme. Credevo che il televisore si fosse rotto e corsi da mia madre a dirglielo, ma lei mi spiegò che quello era un attentato terroristico (sentivo queste due parole per la prima volta) e che era un fatto di una gravità inaudita e per questo tutte le reti ne parlavano. Rimasi a guardare quella tragedia per tutta la sera.





Il mondo per la prima volta mi si era prefigurato come un posto dove c'era gente capace di fare cose orrende. A quello seguirono le guerre in Afghanistan ed Iraq, gli attentati di Londra e Madrid e le morti di diversi soldati italiani andati al fronte. Quella catena di eventi che volente o nolente vedevo tramite i telegiornali aveva educato me e la stragrande maggioranza dei miei coetanei ad avere una visione del mondo dove c'è il "nemico numero 1": Osama Bin Laden => i radicalisti islamici => i Musulmani in generale. Nel giro di poco tempo passammo letteralmente a vedere l'umanità divisa in due schieramenti: il mondo islamico da una parte e tutto il resto, Occidente in prima fila, dall'altra. Avevamo un nemico nella nostra testa, il quale corrispondeva non ad una persona o ad un'organizzazione: corrispondeva a tutti i seguaci di una fede. Naturalmente, a poco servì la morte di Bin Laden nel 2011 per alleviare questa idea così ostile.


Rispetto a noi nati nei primi anni '90, ai ragazzi della generazione successiva, quella dei 2000, sarebbe potuta andare meglio. Che ne sanno loro di quell'orrore in diretta? Cosa sanno di quei due grattacieli infilzati come fossero panetti di burro?  Che ne sanno di Nassirya? No, loro sanno tutto, forse anche di più. Mentre aspettavano che su Facebook si caricassero le foto della serata precedente, hanno visto le immagini degli attentati a Charlie Hebdò e al Bataclan. Mentre alla stessa età noi avevamo Bush e la Fallaci tanti altri leader che parlavano della guerra al terrore e al mondo musulmano, loro oggi hanno i Le Pen ed i Trump di turno che veicolano gli stessi messaggi, mesaggi che sono semplicemente più capillari grazie a Facebook. Questi messaggi hanno però una portata ancora più disastrosa se si considera che i flussi migratori oggi sono ben più ampi rispetto a 15 anni fa.
 Un'altra generazione sta crescendo irrimediabilmente con la cultura del nemico, proprio come i nostri genitori e nonni hanno fatto durante la Guerra Fredda, quando il nemico era rappresentato dall'URSS e dai comunisti.
A quindici anni da quella tragedia, con una situazione tutt'altro che migliorata dal punto di vista della sicurezza e delle relazioni interculturali, dobbiamo porci una domanda necessaria: Questa cultura del nemico ci sta giovando?
Il mondo islamico, quello che col terrorismo niente c'entra, è diventato ostile all'Occidente a causa di quest'etichetta del "nemico". Se loro sono i nemici dell'Occidente, allora l'Occidente è loro nemico.
Ho conosciuto ragazzi tunisini, pakistani, egiziani e turchi della mia età che hanno vissuto e vivono nella rabbia e nella vergogna per essere associati al terrorismo. Ragazzi di base pacifici che detestano l'Occidente perchè si sentono a loro volta detestati e visti come pericolosi per il loro modo di pregare. In realtà li biasimo perchè come troppi ragazzi occidentali non vanno oltre le apparenze trasmesse dai media, così anche loro capiscono a fatica che l'Europa e l'America non sono fatte solo da islamofobi.
I '90 ed i  2000 di entrambi i "lati della barricata" secondo me hanno perso la sfida culturale dell'avvicinamento dei due mondi. Basta leggere certi stati du Facebook per capirlo.
Riuscirà nel futuro la generazione dei 2010 a vincerla? Riusciranno a capire che il vero nemico è chi fomenta e mette in pratica l'odio, sia esso il politico razzista ed islamofobo o l'imam radicale e violento? Secondo me non ci riusciranno, ma non si sa mai...