mercoledì 28 ottobre 2015

COGLIONCRAZIA

Se mi si chiedesse quale sarebbe il futuro peggiore che potrei immaginare per l'umanità, non immaginerei un olocausto nucleare, un'invasione aliena o cose simili. No, tutt'altro. Immaginerei un mondo in cui siamo stati capaci in una generazione di diventare così fessi e coglioni da credere a tutto ciò che viene linkato su Facebook.

Facciamo questo esercizio mentale ed immaginiamo che nel 2030 tutti, ma proprio tutti, siano diventati dei creduloni che non si affidano più alle notizie di nessuna istituzione autorevole e credono senza controllare le fonti a tutto ciò che viene postato su Facebook.

Nel mondo tutti i produttori di carne bovina e latte sono falliti. Si sa, latte e carne rossa sono cancerogeni e non bisogna mangiarli assolutamente e a pro di ciò il PIL di Italia e Germania cala del 25% con un'ondata di disoccupazione. Ma in realtà questo è un non-problema perchè tanto ci siamo liberati dell'euro, il vero mostro che mangiava la nostra economia. I nostri nuovi, magnifici politici hanno fatto questo passo importante e continuamente fanno svalutazioni competitive della lira per renderci di nuovo fortissimi nell'export...purtroppo così a malapena riusciamo ad importare il petrolio, ma non è stato un problema perchè stampiamo moneta per coprire tutte le spese. C'è stata un'inflazione terribile, tanto che abbiamo dovuto stampare le monete da un miliardo di lire, ma la colpa, si sa, è delle banche e del signoraggio ed ogni tanto le assaliamo e distruggiamo le filiali per farle capire che il potere è della ggente (e ci pigliamo i soldi nostri che loro ci rubano). Di sicuro la colpa non è dei nostri parlamentari. Abbiamo eletto i migliori, quelli che su Facebook vengono ritratti mentre fanno la fila alla cassa del supermercato come tutti noi, vanno nel treno regionale come tutti noi, non hanno l'auto blu e vanno in bicicletta come tutti noi (perchè non ci sono petrolio e benzina), credono alle stesse cose in cui crediamo noi....insomma, sono fessi come noi!!!
Il governo, poi, è ancora meglio. Lo abbiamo dato a Putin. Su Facebook abbiamo visto come ha lottato contro l'ISIS e l'Unione Europea delle banche. Abbiamo visto come difende gli interessi del suo popolo!!! Lo abbiamo fatto presidente dell'Europa (non dell'Unione Europea, naturalmente. Quella l'abbiamo abolita perchè era serva dei poteri forti). Quanto è buono il caviale...il Presidente Putin ce ne da tanto perchè rafforza le difese immunitarie ed in questi tempi è veramente importante. Infatti, poichè i vaccini fanno venire l'autismo, nessuno se li fa più ed imperversano durante tutto l'anno epidemie di morbillo, rosolia, poliomelite, difterite e pertosse. Oltre al caviale, stiamo usando tante erbe mediche e ci facciamo aiutare da ottimi shamani. Di sicuro non andiamo da quei medici schiavi delle aziende farmaceutiche (che tanto oramai sono fallite perchè non abbiamo più comprato niente da loro).
Naturalmente, tutto ciò a Napoli e provincia non succede. In realtà là non succede più niente da molto tempo: è diventata una provincia fantasma alcuni anni fa dopo l'ultima allerta Facebook per l'imminente eruzione del Vesuvio. Sono scappati tutti a Scalea.

martedì 28 luglio 2015

Un j'accuse dovuto

Caro Michele,
rileggendo l'appello che hai indirizzato al Sindaco e all'Assessore Auricchio qualche giorno fa, mi è sorto un sorriso amaro. E' amaro pensare che esattamente un anno fa tutti noi delle forze politiche giovanili, te compreso,  facemmo lo stesso appello agli stessi personaggi. Ad un anno di distanza, il tuo appello mi è sembrato un bollettino di guerra aggiornato, prova che questa giunta ha semplicemente lasciato che le cose peggiorassero fino al punto in cui ci troviamo oggi. 
Sorge quindi spontanea una domanda: il tuo appello servirà a qualcosa? Secondo me, no.
Lo dico perchè oramai il profilo dei due personaggi è abbastanza chiaro.
Partiamo dal Sindaco: da quando è riuscito a far passare l'ultimo bilancio in consiglio comunale, sembra in preda ai deliri (di onnipotenza?). Pensa a multare le auto in divieto di sosta e poi non si occupa dei problemi che tu hai citato. Va a rovistare fra i sacchetti dell'immondizia e poi si fa scoppiare fra le mani emergenze continue con la EgoEco, il cui appalto con il Comune continua ad essere al limite dell'innaturale.  
Ad ogni modo, lasciamo stare quel poveretto dai fragili nervi e passiamo a l'altro personaggio, che i nervi li ha più saldi.
Ho seri dubbi che l'Assessore Auricchio presterà mai attenzione a te e al Forum. Sbaglio, o poco tempo fa, dopo che le avevi protocollato una richiesta di incontro per discutere dell'apertura del conto corrente del Forum, ti ha liquidato a Pozzano dal finestrino di un'auto dei vigili urbani dicendoti che non aveva alcuna intenzione di aiutarti? Come possiamo mai sperare che un simile personaggio possa  avere l'interesse ad ascoltare te ed il Forum su qualsiasi problematica?
D'altra parte, la cosa non mi sorprende affatto: da quando quel personaggio ha ricevuto la delega alle Politiche Giovanili, non è stato altro che un Ponzio Pilato. Ancora devo vedere un suo atto sulla  materia. Ancora devo vedere interesse da parte sua a conoscere noi membri del Forum ed il lavoro che svolgiamo. A questo punto, mi chiedo se il suo atteggiamento sia dettato dalla negligenza o da una chiara volontà di tenerci a distanza. Considerando i nervi saldi dell'assessore, sarei orientato per la seconda risposta. Da dove verrà questa volontà? Dal fatto che già l'anno scorso sia rimasta irritata dalla tua partecipazione a quell'appello?  Dal fatto che tua madre, consigliera comunale, sia passata all'opposizione? Dal fatto che l'Assessore Auricchio abbia ricevuto una delega che non le importa affatto? 
A prescindere dalla motivazione, la prossima carta che dovremmo protocollare potrebbe essere una bella richiesta di passaggio della delega per le Politiche Giovanili a qualche assessore che abbia un minimo di sensibilità sul tema. Azzarderei a fare il nome dell'Assessore Orlando, il quale almeno si sta occupando di implementare i progetti di Garanzia Giovani.
Proprio in questo momento cruciale per le modifiche che stiamo apportando al regolamento del Forum, non possiamo permetterci di avere un non-assessore alle Politiche Giovanili. Proprio in questo momento noi abbiamo bisogno di un assessore che ci aiuti a completare gli iter che abbiamo iniziato, se vogliamo che il Forum dei Giovani faccia la differenza e si dedichi allo sviluppo del territorio tramite i fondi europei. Noi abbiamo bisogno di un vero asessore che faccia da contraltare a quell'altro personaggio che abbiamo come dirigente delle Politiche Giovanili, una  donna che da circa un anno sta impedendo al Forum di avere un tesoriere ed un conto corrente, paralizzandone così più di metà delle attività. Da un anno ci stiamo sentendo dare le scuse più assurde per l'apertura del conto "gli altri forum non lo hanno" (cosa falsa, fra l'altro) "basta far passare tutto per il capitolo di bilancio" e così via...
Anche in questo caso mi sono spesso chiesto il motivo di tali atteggiamenti e le ipotesi sono circoscritte: o non si fida di noi, oppure, da tipica burocrate, non ha voglia di firmare qualche scartoffia in più per i movimenti bancari che saremmo tenuti ad eseguire. A prescindere dalle motivazioni, a noi serve un assessore che con la sua volontà politica possa contrastare la totale mancanza di volontà amministrativa. E' una cosa che fra l'altro avrebbe dei recenti precedenti. 
Concludendo, proprio ora non possiamo permetterci che il sogno di creare un Forum che faccia veramente la differenza venga infranto da politici e burocrati di malafede. In un modo o nell'altro, tali ostacoli vanno superati....e al più presto.

martedì 9 giugno 2015

Fincantieri: e se usassimo i fondi FEG?



Il dibattito che in questi giorni si sta protraendo in merito alle difficoltà del cantiere non mi sta particolarmente affascinando. Dal lato della politica, è partito il carosello demagogico delle dichiarazioni di solidarietà, mentre dal canto dei lavoratori (spero di sbagliarmi) sembrano essere invocate solo nuove tranche di ammortizzatori sociali. Non parliamo poi del sindaco che in questi giorni è impegnato a scavare fra i sacchetti dei rifiuti.
Secondo quello che è il solito teatro alla stabiese, non si cercano soluzioni di lungo termine, si chiacchiera molto e si aspetta che il tozzo di pane (leggi commesse per nuove navi) arrivi dal cielo, per poi ricominciare tutto daccapo non appena il tozzo di pane e’ stato mangiato. In poche parole, da bravi stabiesi, si tira a campare.
Vorrei provare a dare uno spunto per fare la differenza, almeno stavolta. Non pretendo che la mia proposta sia la soluzione al 100% del problema, ma forse potrebbe risolverne una buona metà.
Esiste un fondo europeo, detto “Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione” (FEG), il quale puo’ essere utilizzato nel caso in cui ci sia il rischio per un’azienda ed il suo indotto di almeno 500 esuberi.
Il FEG, di cui sono beneficiari I singoli lavoratori, può cofinanziare progetti comprendenti misure quali:
  • assistenza nella ricerca di un impiego
  • orientamento professionale
  • istruzione, formazione e riqualificazione
  • guida e tutoraggio
  • imprenditorialità e creazione di nuove aziende.
Può anche fornire indennità per la formazione, mobilità/ricollocamento e di sussistenza.
Il FEG non finanzia misure di protezione sociale, come pensioni o indennità di disoccupazione.
Le attivita’ sono co-finanziate al 60% dal FEG ed il progetto va firmato dal governo, ma I progetti possono essere scritti senza problemi anche dalle organizzazioni sindacali, le quali teoricamente dovrebbero essere maggiormente a conoscenza delle problematiche dei lavoratori. Domanda per I sindacati: perchè oltre a chiedere il rinnovo degli ammortizzatori sociali non prepariamo anche un piano di potenziamento della manodopera? Indirizzandola e specializzandola verso qualche settore specifico, potrebbe diventare piu’ competitiva e potrebbe attirare più facilmente nuove commesse. Sono pronto a dare una mano nella stesura di un eventuale progetto. Proviamoci!

martedì 10 febbraio 2015

Le vittime della geopolitica

Non voglio commemorare questo 10 febbraio come al solito. Vorrei andare un po' oltre. Vorrei associarlo ad un'altra data, il 26 febbraio. E' una data che per noi italiani non significa molto, ma che ha un grosso senso per il popolo dell'Azerbaijan e per chi ha qualche amico che vive là. Il 10 ed il 26 febbraio dovrebbero andare di pari passo per chi ci tiene a commemorare le vittime delle Foibe perchè purtroppo quell'odiosa pratica di acquisizione territoriale tramite la pulizia etnica continua ad esistere ed accomuna fra loro popoli molto distanti fra loro. Il problema è che la pulizia etnica non è un fine, non è odio fine a sé stesso: é molto spesso un mezzo tramite il quale uno stato o una fazione cerca di conseguire le proprie mire di controllo di nuovi territori per salvaguardare i propri bisogni geopolitici.

Riassumiamo le due storie.
Fra il 1945 ed il 1943 i partigiani jugoslavi e l'OZNA (organizzazione militare jugoslava) conquistarono le allora italiane Istria e Dalmazia, arrivando fino a Trieste e Gorizia. Nel loro lavoro di conquista, massacrarono migliaia di civili e militari (italiani ma a quanto pare anche jugoslavi non vicini a Tito, il futuro dittatore della Jogoslavia) con la pratica dell'infoibamento. Ancora di più furono gli italiani che dovettero lasciare le proprie terre per cercare rifugio nel resto dell'Italia. Fra le motivazioni ufficiali della conquista jugoslava, il fattore etnico è fra i prevalenti.

Fra il 1992 ed il 1994, ci fu un conflitto armato fra Armenia ed Azerbaijan per il controllo delle montagne del Nogorno-Karabakh, territorio azero considerato dagli armeni loro terra da un punto di vista etnico e storico. Nell'ambito di questo conflitto, la notte fra il 25 ed il 26 febbraio del 1992, le truppe armene assalirono una città, Khojaly, dove vennero massacrati senza alcuna pietà e senza distinzione di età o di sesso 613 civili azeri. La guerra si è conclusa con l'occupazione del Nagorno-Karabakh da parte degli armeni e con la completa cacciata degli azeri dalle loro terre. Fra coloro che furono cacciati c'è anche un mio carissimo amico, Samir Mammadov, che poco dopo la sua nascita, nel 1993, dovette abbandonare assieme alla propria famiglia la sua casa nel distretto di Kelbajar per rifugiarsi a Baku, la capitale dell'Azerbaijan.

A coloro che credono che queste storie siano nate solo da odi etnici o relativi a schieramenti politici, devo purtroppo far notare che tali argomentazioni in realtà sono solamente le scuse con le quali il potere cerca di legittimare le proprie azioni agli occhi dei propri cittadini. Entrambi i casi sono esempi lampanti di quanto dico.
Se prendiamo in considerazione la fascia di costa fra Venezia, Trieste e Fiume, possiamo notare come essa sia strategica per il controllo del mare Adriatico grazie alla presenza di porti piuttosto sicuri e di profondità dei fondali più alte rispetto al resto dei litorali. Fondamentalmente chi controlla Venezia, Trieste e Fiume ha una posizione di prevalenza sull'Adriatico. Le forze jugoslave, consce della cosa, hanno cercato con successo di invadere l'Istria e la Dalmazia. Considerando che Fiume cadde in mano loro, che Trieste venne divisa in due zone di amministrazione per trent'anni, i seguaci del maresciallo Tito avevano pareggiato i conti dal punto di vista marittimo, con spargimenti di sangue quanto meno efferati. Per Gorizia il concetto è simile: la città sorge sulla valle del Vipacco, punto di comunicazione in mezzo alle montagne fra Italia e territori slavi. Controllare quel passo significa garantirsi dall'entrata di truppe militari nemiche ed anche qui gli uomini di Tito riuscirono nel loro intento occupando la valle e dividendo in due Gorizia, sempre con gli stessi metodi.
Il Nagorno-Karabakh si presta ad analisi dello stesso genere: controllare quelle alture significa avere (da un punto di vista militare) facile accesso in Armenia, in Azerbaijan e, in misura minore, in Iran. Considerando che fra gli armeni e gli azeri non è corso buon sangue nemmeno durante la dominazione sovietica, non appena il governo di Yerevan l'ha trovato utile e possibile, ha invaso quei monti che sarebbero stati altrimenti un facile punto di accesso al proprio territorio, portando morte e pulizie etniche sulla punta delle baionette.
Chi sono le vittime di questi giochi? Solo gli esuli? Solo coloro che sono rimasti uccisi? Purtroppo no. Purtroppo le vittime sono tutti coloro che rimangono impelagati nell'odio, nelle diatribe e negli scontri generati dai discorsi populisti che queste pratiche geopolitiche generano. E allora via coi comunisti che negano, coi fascisti che urlano fino a far tacciare il 10 febbraio come un momento di propaganda fascista, cone le accuse reciproche, con quelli che osteggiano l'entrata della Croazia nell'U.E., con le persone che vivono al confine che ancora si guardano con sospetto reciproco, con gli azeri che sparerebbero a vista un armeno e viceversa, coi ponti aerei fra Yerevan e Baku ancora tagliati e con le guardie di frontiera che si uccidono a vicenda. A chi giova tutto ciò? Di sicuro non a chi la tensione la subisce e la alimenta.
Il 10 ed il 26 febbraio non sono i giorni della tragedia in sé, ma i giorni della tragedia in me.