giovedì 12 luglio 2012

Un'altra volta Berlusconi?! Ma che palle!!!

Sono nato alla fine del 1991, precisamente il 27 dicembre. Era un periodo di grandi cambiamenti sia in Italia che all'estero. Da poco l'Unione Sovietica si era dissolta ed era praticamente la vigilia delle stragi di mafia e dell'arresto di Mario Chiesa. Per quello che ricordo dei miei primi anni di vita, ho vissuto in un'atmosfera strana a casa: mia nonna era una fervente democristiana ed era non poco sconcertata dal fatto che il grande partito che più di quarant'anni prima aveva contribuito a fondare nelle nostre zone fosse letteralmente scomparso. Anche i miei genitori erano piuttosto disorientati: alle elezioni non sapevano esattamente chi votare perchè, diciamolo, era proprio un gran casino quel periodo. Poi c'era un nome che spesso e volentieri avevo sentito... si parlava di un tale Silvio Berlusconi: "che facciamo? lo votiamo? Almeno ha formato un partito che sembra stabile. A sinistra non si capisce niente: stanno cambiando nomi continuamente!" . Alle elementari, per quanto non ne capissimo un'emerita mazza, ogni tanto io ed i miei compagni associavamo il nome del cavaliere alla grande ricchezza. Sono cresciuto con questo onnipresente nome  che compariva sempre sui giornali, sul computer, in TV ed ancora a scuola, sui manifesti per strada....si sentiva il suo nome ovunque.
Qualche anno fa, nel 2008, ho cominciato a fare politica attiva e già da almeno 10 avevo sentito quel nome innumerevoli volte. Ero sempre stato affascinato dal mondo di AN ed avevo proprio cominciato a militare quando oramai Azione Giovani era alle sue battute finali. All'inizio, quando venne fondato il PDL, l'entusiamo era tanto e non mi resi conto di una cosa che avrei capito più in là. Un paio di anni fa cominciai ad avere un vago sentore che ci fosse un problema di fondo che sul lungo periodo sarebbe stato rischioso per il partito stesso. Da allora di tempo ne è passato ed ho cominciato a conoscere una serie di personaggi e di ideee: Croce, Smith, Mill e le varie forme di liberalismo, Gierke ed il corporativismo, Margaret Thatcher ed il neoliberalismo e poi ancora De Gaulle, Adenauer, Schmitt, Westerwelle ecc... ed è stato in quel momento che mi sono reso conto del grosso errore al quale il PDL sta andando incontro: il fondarsi sulla persona e non sull'idea.

Mi sono reso conto finalmente anche del perchè poco meno di vent'anni fa c'era tanta confusione: non si capiva quale idea si andasse a votare votando un partito perchè c'erano già state incredibili migrazioni - gente che si ritrovò a destra mentre il giorno prima era a sinistra e viceversa, con una sinistra che non si capiva se fosse socialista, comunista o altro, una destra che aveva perso i liberali ed l'MSI che era diventato qualcos'altro, ma non ancora neanche in quel caso molto chiaro cosa fosse. 
Fu proprio in questo passaggio il peccato originale, perchè era arrivato lui, la persona, l'uomo che si proponeva mediaticamente come la soluzione (non usava la formula "io-faccio-parte-di-un-partito-che-ha-un'idea-e-quest'idea-asfalterà-la-strada-per-la-soluzione"). La politica italiana, un po' per convenienza, un po' per deficienza, è stata al gioco ed ecco che ci siamo ritrovati ad essere un paese di berlusconiani o di antiberlusconiani....aggiungi poi negli ultimi tempi un Grillo che manda tutti a fanculo, un Monti che va al governo e B. che sparisce per un po' e chi ha fatto la peggiore figura di niente alle ultime amministrative?


In Germania, in Francia, in Inghilterra e nella stragrande maggioranza dei paesi europei (per non parlare degli USA) esistono gli stessi partiti da decenni e decenni che si rifanno ad idee precise (certo, le aggiornano col passare del tempo, ma in linea di massima sempre quelle sono). In Germania, ad esempio, c'è l'FDP che è il partito prettamente liberale, il CDU che è un partito prettamente democristiano ed l'SPD che è un partito prettamente socialdemocratico, per cui, quando uno di essi va al governo, esso dirige lo stato secondo dei principi e una cultura ben conosciuti dalla popolazione. Inoltre poi nel tempo i leader si alternano, ma le idee restano e forse il caso più bello è proprio quello dell'FDP tedesco dove attualmente alla sua guida c'è Philipp Rösler (39 anni) che è succeduto a Guido Westerwelle (51 anni).


Invece da noi quel nome permane e da diversi giorni continua a dire che sarà di nuovo lui il candidato premier del 2013. Ma per quale motivo, dannazione!?. Possibile che quando sparisce per un paio di mesi il partito crolla irrimediabilmente?!?! Certo, perchè l'errore madornale è stato proprio quello di non creare una vera identità che andasse oltre la persona. D'altra parte diventa un'impresa mastodontica creare un'identità in un partito dove convivono ex-AN come La Russa ed Alemanno, socialisti come Tremonti, neosocialisti come Caldoro, democristiani come Rotondi e Schifani, socialdemocratici ed addirittura ex comunisti come Bondi. E' logico che poi la via più comoda è quella di riferirsi alla persona, piuttosto che alle idee. Il problema però è che se vengono a mancare le idee, l'affare subentra. Già quando le idee esistevano, abbiamo avuto Mani Pulite....figuriamoci adesso quali possano essere i rischi (già fin troppi studi raccontano che la corruzione in Italia è estermamente aumentata nonostante Mani Pulite), ma naturalmente lungi da me pensare che tutti i mali derivino dalla caduta delle ideologie.
Intanto si finisce in contraddizioni di portata non indifferente: non credo sia un caso se in quasi vent'anni il centro destra non ha applicato politiche di deregulation e liberalizzazione serie e anzi, io credo proprio che il pensiero di von Hayek e Margaret Thatcher in Italia non ci sia ancora arrivato. Io speravo che al più presto si celebrasse un congresso dove a farla da padrone fossero state le idee e le dottrine politiche perchè ero francamente stanco di sentire lo stesso nome da quando sono nato, ma a quanto pare la persona vuole farla ancora da padrone senza chiedersi se la base sia contenta di questo...Evidentemente due sono le cose: o non si rende conto che un partito così si sfascia in un mese oppure non gliene importa niente e in uno qualsiasi dei due casi il fatto è grave perchè sono tutti i militanti a subirne le conseguenze e intanto si fatica a far capire ai più giovani cosa significhi veramente essere di destra.