domenica 13 gennaio 2013

Chi ha paura dei fascisti?

Ho visto il video incriminato. Ho visto le rezioni di alcuni esponenti del M5S. Per uno strano excursus mi sono tornate in mente le mazzate che nella primavera del 2011 si diedero i ragazzi dei centri sociali ed i ragazzi di Casapound di Napoli a quattro passi dalla mia università. Infine, mi è venuta voglia di tornare a prendere un libro di Oriana Fallaci, "La Forza della Ragione". Ci sono delle parole che non scorderò mai.

I fascisti neri si accorsero di essere sempre stati fascisti rossi, i fascisti rossi si accorsero di essere sempre stati fascisti neri, e il loro oscuro legame riprese come se non fosse successo nulla di quel che era successo: due decenni di dittatura, una guerra mondiale, una guerra civile, un paese semidistrutto, centinaia di migliaia di morti. Meglio, riprese come se si fosse trattato di un litigio fra amanti, d'un malinteso di famiglia. 
E tale era stato, ahimè. 

Ricordo chiaramente il giorno in cui mio padre era tornato a casa pallido di rabbia e con voce sorda disse << Togliatti ha convinto tutti a dare l'amnistia ai fascisti. Ci siamo opposti solo noi del Partito d'Azione e presto i repubblichini ce li troveremo col fazzoletto rosso al collo>> (era il 1945) 

Ricordo anche il  pestaggio che alla Facoltà di Medicina di Firenze subii nel 1947 ad opera di uno studente fascista e di uno comunista ai quali non piacevano le mie idee. Il primo a pugni e l'altro a calci, in perfetta simbiosi e sincronia. Mi picchiarono perchè ero "filoamericana" e "filosionista".

Evito di riportare tutto il racconto sull'amicizia fra Pietro Nenni e Beni (così il membro del Partito Socialista chiamava il suo miglior amico Benito Mussolini) perchè è piuttosto lungo (lo trovate a pagina 223). Faccio solo presente che Mussolini salvò Nenni dalla deportazione in un campo si concentramento, mandandolo a Ponza al confino, e che Nenni pianse non poco dopo l'esecuzione del Duce.

Proprio vero, le due facce della stessa medaglia.
Mi chiedo: è possibile essere antifascisti e non essere di conseguenza anticomunisti? Sì, ma solo se sei comunista, credo, e grazie al fatto che la storia ti ha dato perdente all'inizio degli anni '20 ed ha permesso al tuo gemello di fare quello che sicuramente avresti fatto anche tu e forse proprio per questo lo hai silenziosamente e incoffessabilmente perdonato, come racconta la Fallaci.

Quanto mi sembra ipocrita oggi l'antifascismo. Lo vedo come la paura gracchiante nei confronti di chi accompagna alle sue battaglie il saluto romano, piuttosto che il pugno chiuso. Io ho conosciuto sia i ragazzi di Casapound che dei centri sociali di sinistra e credetemi se vi dico che cambiava solo qualcosa della forma: teste rasate e dreads, Cheguevara e Mussolini.....ma la loro essenza era fin troppo affine: acqua pubblica, sovranità monetaria, abbasso Monti e soprattutto una carica polemica a tratti aggressiva.
Eppure, mi chiedo, perchè io non mi ci sono mai perso a calci? Perchè ci ho sempre parlato con calma e invece fra di loro si scannano?
Risposta: perchè sono diverso da loro, mentre loro sono uguali e le loro cariche polemiche non possono fare a meno di innescare un'esplosione.
Per finire, io non mi reputo nè antifascista, nè anticomunista, se questo vuol dire ruggire timorosamente contro le idee altrui (spesso solo per esorcizzare la paura di essere assimilato all' "altro").
 Non sarebbe forse il caso di evitare la solita polemica ogno volta che si ha a che fare con un fascista senza condannarlo?
Non sarebbe il caso che ciascuno pensasse ad affermare i propri valori senza etichettarli come anti-qualcosa?

P.S. non fatemi due palle giganti con la storia della dodicesima disposizione transitoria e finale della costituzione...mi sembrerebbe una cosa alquanto inopportuna.