lunedì 28 ottobre 2013

Cinesi alle Terme?

Un mio professore all'università una volta disse "negli ultimi anni ci siamo chiesti come abbia fatto l'Occidente ad assicurarsi la supremazia economica e politica del mondo, ma quasi sicuramente fra qualche decennio potremo chiederci come abbia fatto l'Occidente a ritagliarsi poco più di due secoli di supremazia, mentre per il resto del tempo il vero leone è sempre stato l'Oriente"


Pochi giorni fa si è appreso che alle Terme di Castellammare sono venuti degli imprenditori cinesi per verificare la possibilità di comprarle.
Più di questo non si sa niente (e se qualcuno sa qualcosa, lo scriva con un commento al post), e la prospettiva di una privatizzazione in questo senso mi pare verosimile e forse anch positiva, ma ci sono varie problematiche che vanno analizzate con alcuni dati.
Prima di tutto bisogna capire se i manager che sono venuti operavano per conto di una società pubblica di investimenti o una privata.
Le società pubbliche cinesi negli ultimi anni sono state protagoniste di imprese incredibili: a Luanda, la capitale dell'Angola, è stato costruito dal China international trust and investment un quartiere ex-novo che può ospitare ben 750mila persone per un costo di oltre 3 miliardi di dollari.
Fondamentalmente i soldi non mancherebbero per ripianare il debito delle Terme e fare tutti gli adeguamenti strutturali. Tuttavia, ci devono essere dei parametri affinchè le aziende statali comprino un'impresa all'estero:

"l’azienda deve essere quotata in borsa e l’investimento minimo deve essere pari a 100 milioni di euro. Parametri che significano l’ingresso in una società con un fatturato annuo di almeno 1,5-2 miliardi"  (qui trovate la fonte )

Le Terme hanno questo giro di soldi?

Nel caso in cui si trattasse di privati, ho qualche dubbio in più perchè in Italia quel genere di investimenti è poco presente e una tale acquisizione costerebbe con tutto il ripianamento del debito attorno ai 20 milioni di euro. Nel Belpaese fra il 2008 ed il 2010 sono arrivati solo 64 milioni di dollari (i dati degli ultimi anni non sono ancora disponibili) ed un'entrata così esigua fa poco sperare che si possa far fronte all'acquisto di un bene come le Terme. Nel caso fossero dei privati, forse i cinesi che sono venuti potrebbero aver perso interesse nella faccenda, ma non mettiamo mai limiti alla provvidenza.

Qualora la cosa andasse in porto, cosa cambierebbe?
Sicuramente un intervento finanziario di questa portata scaturirebbe da un piano volto a far funzionare nella maniera più efficace possibile la struttura, ma rimane aperto il problema di chi ci andrebbe a lavorare: verrebbero assunti i vecchi dipendenti o ne verranno scelti di nuovi? Tutto quello che posso dire è che quando la CIFA, un'importante azienda italiana che costruisce grossi veicoli di servizio, è stata salvata dai cinesi nel 2008, questi non hanno licenziato nessuno (in quel caso era un investimento di una società pubblica).